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Trattamento osteopatico del reflusso gastroesofageo

Il trattamento del reflusso gastroesofageo: come l’osteopatia può migliorare la tua digestione

Il reflusso gastroesofageo è uno dei disturbi digestivi più diffusi tra la popolazione.

Nonostante si tratti di una patologia spesso sottovalutata o trattata esclusivamente con farmaci, sempre più persone si stanno avvicinando a un approccio più ampio, in grado di guardare oltre il sintomo e affrontare le cause profonde del disturbo. 

In tale prospettiva, l’osteopatia si rivela una risorsa preziosa per il trattamento del reflusso, capace di intervenire sul funzionamento viscerale e neurovegetativo con tecniche mirate e non invasive.

Ma che cos’è esattamente il reflusso, da cosa dipende e in che modo l’osteopatia può aiutare a ridurne i sintomi

Scopriamolo insieme.

Il reflusso gastroesofageo: una patologia multifattoriale

Il reflusso gastroesofageo (RGE) si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, irritandone le pareti. 

A monte di questo meccanismo c’è generalmente una debolezza dello sfintere esofageo inferiore (LES), la valvola che dovrebbe impedire la risalita del bolo alimentare una volta raggiunto lo stomaco.

I sintomi più comuni di reflusso gastroesofageo sono il bruciore retrosternale (pirosi), il rigurgito acido, difficoltà a deglutire (disfagia), tosse secca persistente, raucedine, dolore cervicale e, in alcuni casi, disturbi respiratori notturni

Nei casi cronici, non adeguatamente trattati, il reflusso può portare a complicanze come esofagite, ulcerazioni, erosione dentale e laringiti.

 

Le altre cause del reflusso 

Sebbene spesso ci si concentri sullo stomaco (causa comune del reflusso è l’ernia iatale) il RGE è un disturbo di origine multifattoriale

Oltre alle componenti alimentari, esistono cause meccaniche, posturali, viscerali e neurologiche che influiscono sul corretto funzionamento del cardias. 

Più nel dettaglio queste comprendono:

  • disfunzioni del diaframma, che perde tono e non supporta correttamente la chiusura dello sfintere;
  • tensioni viscerali croniche, che alterano la mobilità degli organi addominali;
  • disfunzioni vertebrali, in particolare tra la zona dorsale e lombare, che possono influenzare il sistema nervoso autonomo (in particolare il nervo vago);
  • stress e ansia cronica, che alterano la produzione acida e la peristalsi intestinale.

Un approccio terapeutico che non tenga conto di queste interazioni rischia di essere solo sintomatico, senza risolvere il problema alla radice.

 

Osteopatia e reflusso: un approccio funzionale e globale

L’osteopatia viscerale si fonda sull’idea che ogni organo deve poter muoversi liberamente all’interno della cavità addominale

Quando questa mobilità è ridotta – a causa di aderenze, rigidità del tessuto connettivo o squilibri posturali – l’organo non lavora in modo ottimale.

Nel caso del reflusso, l’osteopata lavora per:

  • ripristinare la mobilità gastrica ed esofagea;
  • migliorare la funzione del diaframma toracico, essenziale per regolare la pressione addominale;
  • ridurre eventuali restrizioni fasciali che coinvolgono stomaco, fegato, piloro e duodeno;
  • riequilibrare il sistema nervoso autonomo, agendo sulle vertebre toraciche (T5T9) e cervicali alte, che influenzano l’attività parasimpatica attraverso il nervo vago.

Attraverso tecniche manuali dolci e precise l’osteopata stimola la funzionalità digestiva e riduce le tensioni che compromettono la normale chiusura del cardias.

Reflusso gastroesofageo e osteopatia

I benefici dell’osteopatia nei pazienti con reflusso

Diversi studi clinici recenti hanno confermato l’efficacia dell’osteopatia nel trattamento del RGE

Le sedute di osteopatia possono portare a un miglioramento sensibile dei sintomi, soprattutto in termini di riduzione della pirosi e del senso di peso postprandiale. Molti pazienti riferiscono: 

  • Meno bruciore e rigurgito
  • Migliore qualità del sonno
  • Digestione più leggera
  • Maggiore mobilità diaframmatica
  • Riduzione dell’ansia legata ai pasti


Nei casi cronici, è consigliabile un percorso personalizzato di più sedute
, anche in parallelo alla terapia farmacologica prescritta dal medico curante.

Per chi è indicato il trattamento osteopatico

L’osteopatia può rivelarsi particolarmente utile in tutte le fasce d’età e in diverse condizioni.

  • Adulti che soffrono di reflusso da stress, sedentarietà o abitudini alimentari scorrette.
  • Donne in gravidanza, per alleviare i sintomi legati alla pressione del feto sugli organi digestivi.
  • Neonati e lattanti, nei casi di rigurgito frequente legato all’immaturità del cardias o a compressioni cranio-cervicali post-parto.
 

L’approccio osteopatico al trattamento del reflusso gastroesofageo è delicato, non invasivo e personalizzato, e viene sempre preceduto da un’attenta anamnesi e da test di esclusione per valutare eventuali controindicazioni.

Come integrare l’osteopatia con uno stile di vita sano

Il trattamento osteopatico non si propone come sostituto della diagnosi medica né delle terapie farmacologiche prescritte, ma può rivelarsi un valido alleato nel percorso di gestione del reflusso gastroesofageo, in particolare quando inserito in un contesto di buone abitudini quotidiane.

L’approccio osteopatico, infatti, si integra con successo a uno stile di vita attento e consapevole. In questo senso, alcune scelte comportamentali possono fare una grande differenza: adottare un’alimentazione equilibrata, limitando il consumo di cibi irritanti come spezie, fritti, alcol e caffè, aiuta a ridurre l’irritazione della mucosa gastrica e a favorire una migliore digestione.

Anche il modo in cui si mangia è importante: consumare i pasti con calma, masticando lentamente, contribuisce a ridurre la pressione addominale e a facilitare il lavoro dello stomaco. 

Allo stesso modo, è consigliabile evitare di sdraiarsi subito dopo aver mangiato, per non ostacolare il processo digestivo e non favorire la risalita dei succhi gastrici.

Gestire lo stress rappresenta un altro tassello fondamentale: tecniche di rilassamento come la respirazione diaframmatica o attività di movimento consapevole possono ridurre la tensione fisica e migliorare la funzionalità del sistema nervoso autonomo, che gioca un ruolo chiave nella digestione.

Infine, prestare attenzione alla postura, soprattutto dopo i pasti, aiuta a prevenire compressioni inutili sulla zona addominale e può contribuire a mantenere il benessere gastroesofageo.

Soffri di reflusso? L’osteopatia può aiutarti davvero

L’osteopatia può accompagnarti nel ritrovare l’equilibrio gastro-intestinale, migliorando la qualità della tua digestione e della tua vita quotidiana.

Se convivi con fastidi ricorrenti legati al reflusso e desideri esplorare un approccio complementare alla medicina tradizionale, l’osteopatia può offre una soluzione concreta. 

Presso la nostre sedi ogni trattamento è personalizzato sulla base della tua storia clinica e delle tue esigenze individuali. Contattaci per una prima valutazione osteopatica e scopri come possiamo aiutarti a ritrovare il benessere a partire dalla tua digestione.